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Guerriero di Sparta

IL MITO DEI 300 SPARTANI

Ispirati dal mito dei 300

Molti di voi conosco il famoso film diretto da Zack Snyder intitolato “300” ispirato alla graphic novel scritta da Frank Miller. Quest’opera diede una nuova visione di ciò che realmente già esisteva da millenni, portando sul grande schermo la vicenda storica più coraggiosa mai raccontata, la battaglia delle Termopili. Molti di voi potrebbero pensare che questo anello da me disegnato nel 2009 sia ispirato al film hollywoodiano, ma vi sbagliate! Non sono mai stato tanto bravo a scuola e già a 14 anni lavoravo nei laboratori di Valenza, la città dell’oro in Italia, per seguire i miei sogni, ovvero poter creare con le mie mani le cose che potevo immaginare.

Di una sola materia potevo vantare le mie conoscenze, ovvero la storia. Quando ancora facevo le elementari, un giorno mi rivolsi alla maestra e le chiesi: “Scusi signora maestra, ma perché dobbiamo studiare la storia? a cosa serve? Sono cose passate, oggi il mondo è diverso…” La maestra, quel giorno, con la sua risposta mi aprì gli occhi rispondendomi: “noi studiamo la storia per capire chi eravamo, solo così Giuseppe potrai sapere chi sarai, solo sapendo prima chi eravamo…”

Ognuno interpreti questa frase come preferisce, ma quel giorno capii che per poter proseguire sulla mia strada, dovevo prima capire da dove arrivavamo, da dove la mia cultura arrivasse. Fu così che cominciai a studiare la storia e tutto ciò che erano miti e leggende con i loro eroi. Tra le epoche storiche, quella che mi affascinò maggiormente fu proprio l’epoca dell’antica Grecia e dei suoi grandi eroi. Sono sempre stato appassionato degli Spartani e di tutta la cultura Greca e Romana, ma non nego che il bellissimo film di Zack Snyder mi esaltò moltissimo. La grande interpretazione di Leonida dell’attore Scozzese “Gerard Butler”, fu paragonabile solo a quella di Massimo Decimo Meridio nel film “Il Gladiatore”, interpretato dall’attore Neozelandese “Russel Crowe”. Mi piacque moltissimo anche il personaggio dello Spartano chiamato Stelio, interpretato dall’attore Irlandese “Michael Fassbender”, all’epoca nel suo debutto di attore. La scena culmine del film, quando “Gerard Butler” lanciò l’urlo di sfida contro il nemico, pur essendo già morto, come a dire ancora che potevano uccidere il suo corpo, ma non chi era e cosa aveva fatto in quei giorni. Gli Spartani erano tutti fieri ed uniti nella vita come nella morte. Che gesto pensai, una vita legata dalla sofferenza, dalla passione, dalla forza e dal coraggio che oltrepassa anche la morte ed echeggia negli anni a venire. Perché nella storia si ricordano i 300 Spartani?

Al dire la verità in quella battaglia non furono solo in 300, ma diverse migliaia di guerrieri Greci provenienti dall’entroterra accorsi per difendere i loro confini dall’invasione. Tutti erano comandati dagli Spartani, che all’epoca erano riconosciuti per essere i guerrieri più forti dell’Egeo dopo la stirpe degli Argonauti (in futuro vi racconterò altre cose molto interessanti). Si diceva che la discendenza reale degli Spartani arrivava direttamente da Eracle, il più forte e leggendario eroe Greco. Forse per questo i 300, grazie al loro addestramento fisico, alle loro armi avanzate ed alla loro tattica militare perfetta, furono un muro insormontabile per i loro nemici. Ma perché partirono solo in 300? Il motivo era che i re Spartani non avevano quel potere così incisivo sulle campagne militari. In realtà nella società Spartana l’autorità era dei ai 5 Efori; 300 era il numero massimo di guerrieri che i re Spartani potessero avere al loro servizio come difesa personale e tutti venivano selezionati del loro Capitano. Nel film il Capitano Artemis é interpretato dall’attore Gallese “Vincent Regan”. Ovviamente era un grande onore fare parte dei 300, perché voleva dire essere uno dei migliori ed essere degno di morire per il Re.

Tutti quel giorno furono uccisi, ma nella realtà nessuno venne sconfitto. I 300 furono ricordati perché solo loro rimasero lì a morire mostrando a tutti ancora oggi il loro grande coraggio ed insegnandoci a mostrarlo nelle nostre piccole cose, come anche nelle grandi scelte della nostra vita quotidiana.

Qui non parliamo di un anello ma di “Immortalità”. Il fatto che ancora oggi, dopo millenni la gente parli e ricordi i nomi le gesta di quelle genti, mi fece subito capire che era quello il passo per diventare immortali. Essere ricordati. Per i miei clienti voglio il massimo e spero un giorno di essere ricordato come quel designer di grande inventiva che dal nulla creò oggetti per tutti, non semplicemente per sfarzo, ma per risvegliare la nostra identità. Risvegliarci vuol dire unirci.

Lo Spartan Ring è un mio piccolo contributo a quel gesto che ho sempre amato e mi ha reso l’uomo che sono, che mi ha ispirato a mostrare almeno una piccola parte di quel grande orgoglio che la vita mi ha donato. Dopo i miei 18 anni di laboratorio, ho potuto farmi conoscere al mondo grazie alle mie esperienze lavorative e interpretative che oggi culminano in questo anello. Lo Spartan ring non è solo un anello, ma un vero gioiello con un’anima e che attraverso il vostro sudore e la vostra forza esso può conferirvi quel coraggio, quella voglia e forza di vivere alla grande la vostra vita!

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